
Dossier al Ministero Politiche Agricole per riconoscimento in registro nazionale
L’area di Moscheta in corsa per il riconoscimento di paesaggio rurale storico.
L’Unione Montana dei Comuni del Mugello ha depositato la candidatura presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e in un incontro tenutosi pochi giorni fa a Roma è stato illustrato dal responsabile dell’Ufficio Patrimonio Agricolo Forestale un dossier particolareggiato. Si attende adesso l’esito dell’esame, e se sarà positivo come si spera, l’area di Moscheta, nel comune di Firenzuola, sarà inserita nel “Registro nazionale del paesaggio rurale storico” che censisce e tutela quei “territori classificati come rurali che conservano evidenti testimonianze della loro origine e storia mantenendo un ruolo nella società e nell’economia”.
Il dossier curato e presentato dall’Unione dei Comuni a motivazione della candidatura, evidenzia le peculiarità dell’area mugellana - circa 750 ettari nel complesso forestale Giogo-Casaglia -, a partire dalle sue origini storiche, ovvero dalla fondazione della Badia di Moscheta, nel 1034, quando i monaci benedettini s’insediarono e svilupparono attività agricole recuperando terreni a colture e ripopolando i boschi circostanti di querce, castagni, faggi e abeti. In seguito, con la confisca da parte dei Lorena l’area venne ceduta e riorganizzata in azienda silvopastorale di tipo mezzadrile.
Nel corso dei secoli le dinamiche socioeconomiche sono mutate ma ancora oggi Moscheta conserva i caratteri identitari del paesaggio appenninico, come secoli fa. Un paesaggio caratterizzato dalla compresenza di pascoli, prati-pascolo, castagneti da frutto, alcune piante monumentali e boschi misti di faggio, cerro e acero che ne esaltano la biodiversità, oltre a fabbricati rurali, essiccatoi per le castagne, piazze carbonili e viabilità storiche. E questo grazie anche agli interventi di salvaguardia ambientale e valorizzazione turistica realizzati negli anni dalla ex Comunità Montana del Mugello, ora Unione Montana dei Comuni del Mugello, con risorse del Piano di Sviluppo Rurale e finanziamenti ordinari. Un investimento complessivo tra il 1997 e il 2013 pari a circa 2 milioni di euro, che si è tradotto nella “valorizzazione dei beni paesaggistici, ambientali e culturali” sia con la realizzazione e allestimento del Museo del Paesaggio storico dell’Appennino, del laboratorio didattico Ciaf, di uno spazio multifunzionale, strutture turistico-ricettive, una estesa rete sentieristica e cartellonistica in funzione turistica (1997-2007 circa 1.000.000 euro), sia col recupero di castagneti da frutto, essiccatoi a scopo didattico, piante monumentali, pascoli arborati e antiche forme pascolive, viabilità storiche (2007-2013, circa 1.000.000 euro tra fondi del Piano Sviluppo Rurale e finanziamenti ordinari).
“Il paesaggio costituisce un’eccezionale ricchezza dell’Italia, è alla base ed espressione della nostra identità culturale - sottolinea il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti -. Siamo i primi ad aver presentato la candidatura a livello nazionale e a essere esaminati dalla commissione del Ministero insieme ad altre due aree italiane,e per aspetti sia storici che ambientali e tipicità - continua il presidente Ignesti - abbiamo tutte le possibilità per essere riconosciuti nel Registro nazionale. Gli investimenti realizzati in questi anni nell’area di Moscheta, circa 1 milione d’euro in gran parte con fondi regionali, hanno riguardato la conservazione del paesaggio rurale, a tutela della biodiversità, anche culturale, con la duplice funzione di prevenzione del rischio idrogeologico. L’inserimento in questa speciale classificazione del Ministero - conclude - può rappresentare un’occasione per la valorizzazione del paesaggio tipico appenninico e di promozione del nostro territorio, sia per quanto riguarda le produzioni tipiche che il turismo”.